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RENAULT ESPACE, DA MONOVOLUME A SPORT UTILITY A SETTE POSTI

Il 53% delle vendite di auto nel segmento D, quelle medio-grandi, è rappresentato dalle Sport utility vehicle. Un dato inequivocabile che ha piegato anche la Renault Espace, colei che ha portato in Europa il concetto di monovolume, nel lontano 1984.
Un segmento che ha trovato la sua massima fortuna a cavallo del millennio e che ora vede le proprie quote di mercato ridotte al lumicino. La sesta generazione della Espace arriva in un periodo in cui la Koleos ha appeso il volante al chiodo già da qualche tempo, e si trova quindi campo libero nella gamma per coniugare in modo diverso, ma attuale, i caratteri fondanti: grande spaziosità di bordo, comodità, condivisione del viaggio e alto di gamma.
In quasi 40 anni di carriera, la Espace si è ritagliata di diritto un posto nella storia dell’auto, grazie al suo carattere e al suo sapere essere sempre innovativa e al passo con i tempi. Non solo in termini di stile, chiaramente, ma anche in fatto di tecnologia.
Le bassissime emissioni sono frutto di un cambio radicale innanzitutto a livello di propulsione. Via il turbodiesel che animava la precedente generazione per dare spazio a quel piccolo gioiello di casa Renault denominato E-tech. Scelta chiara e decisa nella direzione del full-hybrid a benzina, senza spine di ricarica ma con la possibilità di sfruttare i benefici dell’elettrico. 200 i cavalli complessivi per una coppia di 400 Nm, a fronte di consumi omologati di 4,6 litri ogni 100 km. Dati più che lusinghieri per una Suv di segmento D lunga 472 cm e con la possibilità della configurazione fino a sette posti. Un plauso, di conseguenza, anche ai dietologi di Renault che hanno accorciato il modello di circa 13 cm con un conseguente dimagrimento di 215 kg. Un ingrediente fondamentale per il raggiungimento di questi risultati. Gli ordini della nuova Espace saranno possibili a brevissimo mentre le prime consegne sono previste per il prossimo autunno.
Una storia che continua, dunque, dove tradizione e futuro hanno ognuno il proprio spazio.

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