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Lamborghini Huracan Sto quando i bambini fanno oh!

Uno pensa Lamborghini Huracàn Sto (p. esse-ti-o) e subito la mente vola verso un universo parallelo. Un garage dove le automobili ospitate sono progettate e costruite per il piacere della guida. Su ciascuna di queste sport car si legge, con discrezione, un suggerimento: “Prima dell’uso, frequentare un corso di guida veloce e sicura: questa non è un’auto normale”.

Fuor di metafora, questo posto immaginario sarebbe perfetto per ospitare la Huracàn Sto, un acronimo che vale Super Trofeo Omologata. Una super car che nasce dalla pista per la pista, ma che si può guidare anche su strada. Un modello perfetto da ospitare nel sancta santorum dei gentleman driver, automobilisti con il pallino dei motori e delle prestazioni, che nei giorni feriali in blazer e pantaloni di vigogna si impegnano sul percorso casa-ufficio e nel fine settimana indossano casco e tuta da corsa per andare a divertirsi in pista. A loro Huracàn Sto assicura un rituale easy: niente carrello per trasportarla in pista.

Questa coupé due posti, spavalda e al tempo stesso elegante, sposa il telaio in alluminio e carbonio e un motore V10 centrale da 5.204 cc senza turbo. Lo stile è cattivissimo. Con l’ala posteriore trapiantata dalla GT3, il cofango, che unisce cofano e parafango, la pinna che spunta sopra la copertura forata del motore, l’air scope e le due prese d’aria sopra i fari a Led, la Huracàn Sto è destinata a non passare inosservata. Lunga 455 cm, larga 195 e alta 122, ha un baule microscopico: 38 litri. La Sto non è prodotta in tiratura limitata, ma sarà difficile vederne due uguali. Chi l’acquista, facendo un bonifico di 304mila euro, se la fa su misura a cominciare dalla livrea. Molti scelgono soluzioni che rimandano chiaramente alla storia delle corse.

Ma il sollucchero arriva quando si tratta di pestare sul gas, garantiti dalla sicurezza offerta dagli spazi di fuga di un circuito. E’ qui che Huracàn Sto si trasforma da angelo in demonio. La trazione integrale non è prevista e nemmeno l’aerodinamica attiva è della partita. A schiacciarla al suolo con la forza di 420 kg è l’ala posteriore mentre per le staccate si può contare su dischi carboceramici Brembo, più potenti del 25% e più resistenti del 60% rispetto alla versione base, che la rallentano da 200 km/h a zero in soli 110 metri. Prestazioni? Superbe. 310 all’ora di velocità massima e zero-cento in tre secondi… Ca va sans dire…

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