LA CINESE DA 15 MILA EURO SFIDA LE MICROCAR EUROPEE

Nel meraviglioso mondo delle microcar elettriche, popolato da strane creature su ruote che sembrano uscite da un esperimento di downsizing estremo, arriva dalla Cina un nuovo contendente: la Baw. Nome un po’ anonimo, ma sostanza concreta. Dopo la presentazione a Eicma 2024, questa piccola elettrica sbarca in Italia grazie a Tc8, importatore ufficiale dei marchi Forthing, Baw e Linxys, con la chiara intenzione di dare del filo da torcere alle concorrenti. La formula? Più spazio, più autonomia e un look che, almeno, non sembra un giocattolo gonfiato.
La Baw 1 è un quadriciclo pesante, quindi omologato come L7 e guidabile dai 16 anni in su, non un concorrente di Fiat Topolino e Citroen Ami categoria L6. Ma chi pensa di trovarsi di fronte all’ennesimo guscio di plastica su quattro ruote, deve ricredersi. Perché rispetto alle altre microcar, questa sembra quasi… un’auto vera e sicura.
Le dimensioni la dicono lunga: con 316 centimetri di lunghezza, 149 di larghezza e 158 di altezza, non è un francobollo su ruote. Tanto per capirci, è 50 cm più corta di una Fiat 500, ma offre più spazio della concorrenza diretta. Due le configurazioni disponibili: biposto con un bagagliaio da Toyota Yaris o quattro posti con una panchetta posteriore che, incredibilmente, può ospitare due adulti senza doverli piegare in stile origami.
Dentro, l’atmosfera è più automobilistica di quanto ci si aspetterebbe: doppio schermo da 10,25 pollici per strumentazione e infotainment, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e, volendo, anche telecamere per facilitare le manovre. Certo, i materiali non sono da limousine, ma almeno qui si è evitato l’effetto “plastica da contenitore degli involtini primavera”.
Sotto il cofano, o meglio, sotto il pavimento, si trova un motore elettrico anteriore da 13 kW, 20 di picco, alimentato da una batteria da 13,7 kWh. Il risultato? 170 km di autonomia dichiarata e una velocità massima di 90 km/h. Per chi vuole un po’ di respiro in più, c’è anche la versione con batteria da 17,2 kWh, che porta l’autonomia a 220 km.
Le prestazioni sono quelle giuste per la città: riprese abbastanza brillanti, agilità da kart e ricarica da 2,3 kW che, però, impone un po’ di pazienza per il pieno di energia. Certo, niente da paragonare a un’auto vera, ma per sgusciare nel traffico urbano è più che sufficiente.
E ora il tasto dolente: i soldi. La Baw 1 parte da 14.900 euro per la versione a due posti e 15.900 per la quattro posti, con un piccolo sconto di 1.000 euro per le prime 100 unità. La lista optional è ridotta ma mirata: cerchi in lega, aria condizionata e batteria più capiente. E poi ci sono i colori: di serie la carrozzeria è rossa con tetto bianco, ma con 360 euro si può scegliere tra azzurro, bianco, grigio o nero. Insomma, niente prezzi stracciati da bazar, ma nemmeno cifre fuori mercato. Certo, il logo sulla calandra non ha il fascino di un marchio storico e la rete di vendita e assistenza è ancora in fase di costruzione, ma la sostanza c’è.