AUTOPROMOTEC TALK TRACCIA LA ROTTA

L’auto del futuro è già qui: connessa, intelligente e sempre più capace di prendere decisioni in autonomia. Ma se il progresso promette sicurezza e comodità, c’è un lato meno brillante: la gestione dei dati. Chi li raccoglie? Chi li usa? E, soprattutto, chi ci guadagna?
Questi interrogativi sono stati al centro dell’Autopromotec Talks a Milano, dove Fabio Orecchini, esperto di sistemi per l’energia e l’ambiente, ha ribadito che l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione stanno ridefinendo il ruolo dell’automobilista. O meglio, dell’“Automobilista Sapiens”, come lo chiama lui.
Ogni vettura moderna è un computer su ruote, capace di raccogliere informazioni su stile di guida, consumi, posizione, manutenzione e molto altro. Questo patrimonio di dati, però, non è nelle mani del proprietario del veicolo, ma spesso rimane appannaggio delle case automobilistiche. E qui sorge il problema: chi decide come e quando condividerli?
Nel dibattito è emerso che in Italia il 45% del parco auto è già connesso. Eppure, la normativa è ancora incerta: le officine indipendenti, per esempio, rischiano di essere tagliate fuori dagli aggiornamenti software, con un impatto diretto sulla concorrenza e sulla libertà di scelta dei consumatori.
L’intelligenza artificiale alla guida sta facendo passi da gigante. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Auto e Mobilità, il 75,8% degli automobilisti considera questa tecnologia innovativa e utile. Ma c’è un problema: stabilire, quando una macchina prende decisioni al posto nostro, chi è il responsabile in caso di errore.
L’intelligenza artificiale, tuttavia, potrebbe contribuire ad abbattere uno stereotipo pernicioso. Il mondo dell’auto è sempre stato un territorio a prevalenza maschile, ma con la digitalizzazione e l’automazione della guida, cambiano le regole del gioco. Se il futuro dell’automobile è fatto di dati, algoritmi e interfacce intelligenti, si aprirà finalmente più spazio per le donne, sia al volante sia nelle professioni tecniche del settore.
In questo contesto, eventi come Autopromotec, la più specializzata fiera internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, diventano fondamentali per tracciare la rotta. La digitalizzazione è inevitabile, ma il suo impatto dipenderà da come verranno gestiti i dati. L’auto del futuro sarà davvero nostra, o solo un servizio concesso in licenza? La risposta, ancora, non è scritta.