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Volkswagen ID.3, less is more

L’offerta è di quelle da non prendere sottogamba. Si chiama Progetto Valore Volkswagen e con 199 euro al mese consente di entrare in possesso dell’elettrica Id.3 in versione City da 150 cv e autonomia di 350 km. Si può fare grazie agli incentivi dello Stato destinati a chi acquista un’auto elettrica e ne rottama una termica. Per correttezza, occorre ricordare che il Tan, il tasso annuale nominale è del 4,99%, mentre il Taeg, il tasso annuo effettivo globale, vale il 5,95% e comprende tutto, dalle spese per l’istruttoria a quelle per l’incasso.

L’Id.3 di questa offerta, la prima vera Volkswagen elettrica progettata e costruita come tale, è ben accessoriata. Ha il navigatore professionale, se si è in coda frena e accelera da sola seguendo il fluire del traffico, gli specchietti e i sedili anteriori sono riscaldabili, per lo smartphone c’è la carica a induzione e include un’estensione di garanzia Extra Time di due anni o fino a 80.000 km.

Id.3 è una vettura importante, destinata a democratizzare l’auto elettrica. Qualcuno, addirittura, la considera la terza pietra miliare dopo il Maggiolino e la Golf e secondo “Safe-Drive” mantiene la promessa fatta dalla dirigenza Volkswagen un paio di anni fa: offrire un modello elettrico, con 500 km di autonomia, al prezzo suppergiù di una Golf turbodiesel ben accessoriata. Obiettivo raggiunto grazie ora ai bonus statali.

Id.3 è lunga 426 cm, suppergiù una Golf, ma per alloggiare il pacco batterie sotto il pavimento è più alta di 10 cm. E’ molto spaziosa, poiché come su tutte le elettriche non c’è il cambio e il motore ha dimensioni più compatte rispetto a uno termico. Così oltre ai passeggeri stanno bene anche i bagagli, stivati in un baule da 385 litri.  Per definire le linee e la carrozzeria della Id.3, sono stati sfruttati alcuni dei più moderni sistemi software. Il risultato è un design che unisce la forma alla funzione, in pratica fa riconoscere subito che si tratta di un’auto elettrica e privilegia il coefficiente di resistenza aerodinamica, in modo che il minor attrito aumenti l’autonomia. Mascherina assente, fari a matrice di Led come lame, mega spoiler sopra al lunotto, portellone nero lucido sono il biglietto da visita estetico. Per il resto si vede che è un’auto ben fatta e ben piantata per terra grazie ai grandi cerchi da 18 a 20 pollici, mentre la larghezza del battistrada è normale, da 21 cm, per un grip conforme alla sicurezza e un rotolamento che fa risparmiare elettroni.

Una macchina che rappresenta l’apoteosi del “Less is more”, frase coniata dall’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe, un inno al minimalismo intelligente che si ritrova anche nell’abitacolo. Qui dominano i comandi vocali del “Ciao Id”, perfetti per non togliere le mani dal volante e gli occhi dalla strada. Pensate che con la voce si muove anche la tendina sotto al tetto in cristallo che protegge dal sole. Il rigore teutonico si trova nella facilità di lettura del quadro strumenti digitale da 5,3 pollici e nella qualità del display per l’info-intrattenimento da 10 pollici, che svetta al centro della plancia.

Oltre alla City, la gamma prevede le versioni Life, Business e Tech, autonomia 426 km e la Tour 544 km in elettrico senza fermarsi, tutte spinte da un propulsore da 204 cv. Differenti anche le prestazioni delle batterie, da 45, 58 e 77 kWh, e di conseguenza i tempi di rifornimento. In mezzora, a una colonnina veloce, la City ricarica 150 km, le Life, Business e Tech 290, la Tour 325. Per rendere i pieni di Watt più semplici, Volkswagen propone l’abbonamento a WeCharge, un sistema di ricarica pubblica che consente di utilizzare i 10mila distributori italiani con una sola carta elettronica.

Il listino ufficiale va da 34.800 a 49.300 euro, da scontare con gli incentivi.

 

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