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FIAT 500 IBRIDA RITORNO A MIRAFIORI

A Mirafiori c’è un rumore diverso. Non quello metallico delle presse o il ronzio dei robot: è un’attesa che si scioglie, un respiro trattenuto da anni. Perché la nuova Fiat 500 Ibrida, quella vera, attesa, promessa e rimandata, torna a casa. È di nuovo fabbricata a Torino, nel luogo dove tutto è cominciato. Le prime scocche scorrono lente sulla linea e portano addosso un simbolo preciso: il badge “Torino”, la serie speciale di lancio color Yellow Gold, un omaggio dichiarato alla città che l’ha voluta, costruita e coccolata.
Esteticamente ricalca la 500 elettrica. Stessa silhouette arrotondata, stessa pulizia delle superfici, stessa filosofia: essere moderna senza perdere il sorriso delle prime 500. Solo un occhio attento distingue questa versione: il paraurti anteriore con le fessure per il raffreddamento del motore, la presenza dei tre pedali, la leva del cambio che spunta dalla plancia. È qui che la 500 Ibrida rivendica la sua identità: niente batterie ingombranti, ma un tre cilindri 1.0 mild hybrid da 65 cavalli, abbinato a un cambio manuale a sei marce che invita a guidare, non solo a muoversi.
Sul piazzale interno di Mirafiori, durante il primo contatto, il racconto cambia ritmo. Si sale a bordo e, per un istante, si potrebbe giurare di essere sulla versione elettrica: stessa ergonomia, stessa luminosità, stessa posizione di guida leggermente rialzata.
Il mille tre cilindri ha un carattere urbano dichiarato: silenzioso ai regimi bassi, più presente oltre i 4.000 giri, abbastanza pronto nello spunto, meno nell’allungo. Non è un’auto da duelli autostradali, e non pretende di esserlo. È fatta per Torino, Milano, Roma, Napoli, Firenze, Bologna… e i borghi. Per infilarsi nelle strade strette, per assicurare consumi ragionevoli, 5,3 litri di verde per 100 km. Per dare a chi non vuole o non può passare all’elettrico un’alternativa concreta e moderna. E la dinamica, pur senza la massa della batteria della Bev, circa 300 kg in meno da portare a spasso, resta convincente: assetto morbido quanto basta, sterzo leggero ma preciso, una guidabilità immediata che mette subito a proprio agio.
Il cliente ideale? È quello che ama la 500 elettrica ma non vuole dipendere dalle colonnine; quello che cerca una citycar chic, una compagna quotidiana con un tocco di stile; quello che vuole un’ibrida senza complicazioni, con costi di gestione bassi e un prezzo che resta la vera carta vincente. Si parte da 16.950 euro, appena 1.000 più della Panda, e si compra una vettura del segmento A che molte case generaliste non costruiscono più perché poco profittevole.
Fiat spera in numeri importanti: 6.000 unità costruite entro fine 2025, per preparare l’arrivo delle prime consegne a gennaio 2026, con in gamma la cabrio e la 3+1. E se il buongiorno si vede dal piazzale di Mirafiori, la 500 Ibrida ha tutte le carte per diventare la nuova protagonista delle nostre città. Non è solo un modello, è un ritorno alle origini: un’auto torinese, fatta a Torino, pensata per chi vuole semplicità, stile e un pizzico di emozione. Proprio come una 500 sa fare da sempre.

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