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DACIA: L’ESSENZIALE È VINCERE LA DAKAR

Per Dacia, autodefinitasi il marchio dell’essenziale, questa volta l’essenziale è…vincere. O almeno provarci.
La sfida è rappresentata per il secondo anno consecutivo dal Campionato Mondiale Rally Raid, che solo per gli smemorati Safe-Drive Tv ricorda contenere all’interno del proprio calendario la Dakar: la sfida più dura e avvincente oggi esistente nel motorsport.
Per dare l’assalto a sabbia, pietre e avversari tosti e agguerriti, Dacia punta ancora tutto sul prototipo Sanrider che già lo scorso anno ha raccolto vittorie e podi pur essendo alla stagione d’esordio. Faccenda, però, né imprevista né imprevedibile. Alle spalle del progetto ci sono, infatti, gli uomini del Motorsport di Renault Group e i tecnici del team britannico Prodrive, gente che la sa lunga, abituata a vincere quando c’è in ballo una competizione iridata.
Insomma, le cose sono state fatte proprio per bene, per garantire da subito a Dacia un ruolo da protagonista nell’Olimpo del Rally Raid. E non è finita qui, perché pure gli equipaggi, pilota e copilota, non scherzano. A partire da Sua Maestà Sebastien Loeb che di titoli mondiali nel rally Wrc ne ha vinti nove. Un marziano con un talento infinito per la velocità. Con lui il forte copilota Edouard Boulanger. Completano la squadra altri tre equipaggi: Nasser Al Attiyah, pluricampione rally raid, con Fabian Virquin, Cristina Gutiérrez con Pablo Moreno e i neo arrivati Luca Moraes e Dennis Zenz, altra gente che in questa specialità ha già vinto tanto.
Dacia parte con i favori del pronostico per il 2026? Nessuno può negarlo, soprattutto in vista della prossima Dakar, che scatterà a partire dal 3 gennaio.
Già che ci siamo, Safe-Drive Tv vi ricorda qualche numero su questa sfida massacrante. Il percorso, per il settimo anno organizzato in Arabia Saudita, è un anello di 8.000 km, sì, proprio 8.000, 4.900 dei quali cronometrati. Sono previste tappe marathon, lunghe più di un giorno, totalmente rinnovate e al via si presenteranno 325 mezzi così suddivisi: 118 moto, 160 vetture e 47 camion. Si aggiungono poi 97 veicoli iscritti alla Dakar Classic. Il tutto tra migliaia di dune, pietraie e sterrati di ogni sorta. Una gara al limite e oltre il limite nella quale anche il copilota svolge un ruolo fondamentale.

Il prototipo Dacia Sanrider è iscritto alla categoria Ultimate T1+, per i non addetti ai lavori quella che concorre alla vittoria assoluta finale. Il progetto non è stato per niente sconvolto rispetto allo scorso anno, ma per vincere sfide che incredibilmente si decidono sul filo dei secondi non si può trascurare anche il minimo particolare.
I tecnici hanno quindi lavorato sulla riduzione e sulla gestione del peso, spostando per esempio la cassa degli attrezzi dalla zona posteriore alla fiancata. Si è poi intervenuti sull’efficienza del raffreddamento, anche attraverso nuove prese d’aria con versione snorkel. Annotiamo anche l’aggiornamento software del motore per ottimizzare l’erogazione della potenza entro i limiti imposti dalla Fia, ovvero la Federazione Internazionale. Alla ricerca del minimo dettaglio si è deciso di adottare anche un nuovo sistema di telecamere a bordo per supportare e migliorare l’analisi delle performance. Già perché tutto, ma proprio tutto, per la vittoria può diventare…essenziale!

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