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DACIA CONFIDENTIAL IL MARCHIO SI RACCONTA

La tecnologia accorcia tempi e distanze, e la comunicazione ne approfitta, facendo altrettanto. Sulla base di queste semplici ma essenziali considerazioni è nato il progetto Dacia Corporate Voice, titolo e ombrello sotto al quale si materializza un incontro tra i giornalisti del mondo dell’auto e alcuni eminenti rappresentanti del marchio Dacia, collegati dalla propria sede lavorativa. Il luogo non è casuale o poco significativo, almeno per questa testata giornalistica.

Lo studio dove si accendono i riflettori, il Led Wall, oltre a telecamere e microfoni lesti a raccogliere domande, risposte e opinioni è infatti la casa di Safe-Drive Tv, lo studio della Casa di produzione video 3emme&2a, ambiente che gli spettatori hanno ormai imparato a conoscere molto bene.

Completiamo le presentazioni con gli ospiti presenti in questa occasione. Collegato dalla Francia e dal ponte di comando il Ceo di Dacia Denis Le Vot.

In studio, invece, in compagnia dei rappresentanti dei media, Guido Tocci, Managing Director di Dacia Italia.

Entriamo ora nel merito. Le aspettative di chi anelava a sapere qualcosa di più sui prossimi modelli Dacia sono andate parzialmente deluse. Per questa informazione e per conoscere quello che si preannuncia come seconda fase del piano Renaulution, che ha segnato profondamente la più recente fase di sviluppo del Gruppo, bisognerà attendere il secondo semestre di quest’anno. Rumors ce ne sono, ma servono conferme per poter dare notizie certe.

Più che altro è stato annunciato, o se preferite, confermato, ciò che invece non cambierà.

A partire dal caposaldo del “value for money” che non va confuso con una sorta di low cost, principio che ormai Dacia ha abbandonato da tempo immemore. Il senso vero di questa formula è offrire un prodotto a un prezzo equo, corretto. Bando quindi a fronzoli inutili e sia ripudiato il superfluo. A prevalere deve essere il concetto di necessario ed essenziale, sul quale Dacia attraverso l’apprezzamento del pubblico, ha costruito in questi anni una vera e propria fortuna.

Listini competitivi sì, ma senza per forza offrire il prezzo più basso che non rientra tra le politiche di Dacia.

La più recente evoluzione del brand appartenente alla galassia Renault ha fatto registrare invece un consistente upgrade estetico grazie al design più curato, sofisticato e creativo. Ne sono testimonianza il rinnovamento del logo e del layout delle concessionarie, la seconda versione di Dacia Duster e la nuova Dacia Bigster. Per il futuro è quindi lecito ipotizzare un ulteriore evoluzione sotto questo punto di vista.

Come confermato dal Ceo Denis Le Vot, Dacia non andrà oltre Bigster, ovvero non si assisterà a una scalata verso segmenti di mercato ancora superiori, che suonerebbe del resto come una clamorosa smentita dei valori che Dacia ha propugnato fino a oggi.

E l’elettrificazione? Al Dacia Corporate Voice se n’è naturalmente parlato, mettendo in evidenza la politica concreta dei piccoli passi. L’esempio calzante è ancora la nuova Dacia Bigster, dotata di motori tutti elettrificati, ma salti in avanti per una produzione immediata e su larga scala di modelli 100% elettrici, non ce ne saranno.

In tutto questo il gpl non tramonterà, tutt’altro. Il motivo è semplice, sono i clienti, prima di tutto, a chiederlo, e Dacia, leader non a caso nel mercato della vendita ai privati, è ben lieta di dare ascolto a chi le auto le acquista e le utilizza quotidianamente. Un approccio saggio, sereno e premiante, oggi non sempre scontato.

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