DAL MICRO AL MAXI LA SMART METAMORFOSI

Quando Nicolas Hayek (nicolàs aièk), proprietario del marchio orologiero Swatch, realizzò con Mercedes il marchio Smart, acronimo di Swatch-Mercedes Art, non solo avrebbe creato un fenomeno di massa e del tutto originale nel mercato dell’auto ma avrebbe contribuito a dare una nuova accezione alla parola inglese Smart che, con buona pace della semantica Oxfordiana, acquisiva nel percepito comune anche il significato di “piccolo”.
Grazie alla indimenticabile Fortwo, Smart non significava più solo brillante e alla moda, ma anche di misure contenute, e questo nuovo significato travalicava l’ambito automobilistico. Ma oggi, con Smart, si vive un piccolo paradosso. In un periodo dove si assiste alla nascita e al successo sulle nostre strade di microcar, quadricicli, eccetera, ecco che Smart cambia totalmente direzione. Oggi la nuova Smart #5 (p. cancelletto cinque) misura ben 470 cm di lunghezza, esattamente due metri in più dell’ultima Fortwo. I tempi sono cambiati, d’accordo. Oggi essere presenti con un solo modello sul mercato è impossibile perché le dinamiche di marketing sono irrequiete.
Tutto vero, ma rimane il fatto che vedere una Smart nel segmento delle Suv medie fa una certa notizia, per non dire impressione. Evidentemente la rincorsa verso il futuro prevede anche questo. Ma c’è un aspetto
al quale Smart ha tenuto rigorosamente fede, la produzione 100% elettrica. Fu la prima in assoluto a prendere la decisione coraggiosa di costruire solo vetture completamente elettriche e oggi continua irremovibile in questa direzione, nonostante l’aumento delle misure e destinazioni di utilizzo diverse.
Inutile dire che Smart #5 è il modello più grande mai realizzato dalla casa di Stoccarda, che dal 2019 è una joint-venture tra la cinese Geely e la tedesca Mercedes. Non è solo grande nelle forme ma vuole addirittura strizzare l’occhio al mondo dell’off road. Le fiancate sono muscolose, ma con spigoli arrotondati e ingentilite anche da maniglie a scomparta. Tipicamente smart è, invece, l’idea del grande portapacchi sul tetto, facilmente accessibile grazie a una scaletta integrata vicino al montante posteriore.
Le misure generose consentono di ottenere facilmente tanto spazio all’interno, ma è la plancia che cattura lo sguardo e l’interesse. Ospita ben tre schermi: oltre al cruscotto digitale di 10,3 pollici ci sono due display touch di 13: uno centrale che consente di gestire il sistema di infotainment e uno riservato al passeggero anteriore, come sulle Mercedes di ultima generazione. Degno di nota è il bagagliaio da 630 litri, che diventano 1.530 reclinando il divano posteriore. C’è anche un utile vano anteriore da 72 litri, comodo per ospitare i cavi di ricarica. Smart #5 sarà offerta in due versioni, una a trazione posteriore, con un solo motore elettrico anch’esso montato al posteriore da 363 cavalli, e una versione bimotore 4×4 con una potenza davvero impressionante fino a 590 cavalli. Gli accumulatori più capienti saranno da 100 kWh, per una autonomia di circa 400 km reali.
Smart #5 arriverà in Europa il prossimo mese di giugno con prezzi che dovrebbero aggirarsi intorno ai 55.000 euro.